lunedì 8 novembre 2010

First.

E' là, che cammina leggera sulle foglie. Quelle foglie gialle e rinsecchite di un autunno ormai passato. Fa freddo, e l'umidità ha creato una nebbia fitta che si insinua tra i cespugli. 
E' là, e riesco a sentirla. Singhiozza, borbotta, ribolle nella sua disperazione. Urla, sbraita, si graffia il volto. Il suo bel volto giovane, fresco e candido. Ne sento quasi l'odore. Quel Narciso intenso e pungente, che mi ricorda la primavera. 
Il profumo mi riempie la testa di pensieri. Di speranze, di paure, di fragili certezze. E mi sento in una morsa gelata, che mi fa tremare e accasciare per terra.


La Signora Libertà mi saluta facendomi l'occhiolino. Il mascara riga il suo volto inumidito dalle lacrime.




E moriamo insieme.






C.C.

3 commenti:

  1. La libertà è una signora di grande portamento e bellezza. In questo senso, la libertà è rappresentata sotto una forma umana. E perché no, un po' di trucco non guasta nemmeno sul suo volto.

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